
Phase Fatale. Sonorità sperimentali e influenze berlinesi per il dj set più atteso del momento.
Al Rashõmon Club un altro appuntamento esclusivo all’insegna della musica underground per ciò che riguarda il divertimento notturno della Capitale.
Se volete lasciarvi andare sulle note dell’inconfondibile dj set di uno degli artisti più richiesti del momento, segnate in agenda il 20 settembre tra le date da non dimenticare.
Ma chi è l’artista tanto atteso per il party romano più cool del momento?
Phase Fatale e la sua arte da New York a Berlino
Resistance Is Techno presenta uno dei grandi protagonisti dell’attuale scena musicale alternativa, Phase Fatale.
Si tratta del progetto techno berlinese di Hayden Payne.
Ricerca e sperimentazione contraddistinguono il suo sound dal retrogusto dark e le sue composizioni dal carattere post punk industriale raccontano pienamente il suo complesso e articolato background. Newyorkese di nascita ma residente a Berlino, Phase Fatale ha unito le diverse influenze artistiche, riuscendo così a ricreare la giusta alchimia di sonorità “sotterranee” rimanendo sempre in perfetto equilibrio tra tradizione ed avanguardia.
Cresciuto ascoltando ascoltando gruppi come The Sisters Of Mercy, Killing Joke o The Cure e con un padre attivo nella scena musicale americana degli anni ’80, Phase Fatale ha così avuto modo di sviluppare una consapevolezza musicale decisamente forte e prorompente. Per lungo tempo artista di nicchia, finalmente con l’uscita dell’ultimo album ha avuto modo di ritagliarsi il suo spazio musicale assolutamente ben delineato all’interno del caos del panorama internazionale. Un soundsystem capace di cambiare l’assetto della techno attuale e non, di liberare le inquietudini di chi vuole lasciarsi andare in pista senza freni.
La contaminazione incontrollata tra tecnologia e musica elettronica e il suo sound ruvido hanno determinato il carattere inconfondibile delle sue produzioni e hanno dato vigore a quel sound più selvaggio del genere techno, tanto da marchiare in maniera definitiva la sua visione della club culture.
Negli ultimi 10 anni ha lavorato a diversi progetti dalle sonorità post-punk / coldwave anche se solo nel 2017 ha dato vita al primo album completo e ben strutturato, Redeemer, seguito da un mix più ampio realizzato insieme a Silent Servant.
Redeemer è il primo lavoro che si spinge, in un certo senso, oltre la la visione di techno in senso stretto, attraverso una mescolanza di elementi diversi dall’impronta industriale ed elettronica: le diverse tracce rappresentano un lavoro molto personale e sono state registrate così come pensate e ideate dal musicista. Lo stesso artista descrive questo mix come la parte più dark della sua psiche, il racconto sonoro di ciò che lo disturba nella vita quotidiana.
Redeemer testimonia la forte crescita artistica e la voglia di scrollarsi di dosso ogni etichetta prestabilita.
Il sound intenso, cupo, di “Order Of Severity”, “Beast”, “Human Shiled”, “Operate Within” riscrive il linguaggio esistente, creando un cocktail di combinazioni sonore davvero notevole.